lunedì 18 giugno 2012

L'insonnia dell'empereur


«Grouchy! Grouchy!»
«Calmatevi, empereur.»
«Grouchy?»
«No, sire, calmatevi, sono Las Cases.»
«Ah, sei tu...»
«Come sarebbe "ah, sei tu"?!»
«Vaneggiavo ancora?»
«Ancora una volta...»
«Chi credevo fossi questa volta?»
«Be', prima mi avete ordinato di far avanzare il I Corpo di Armata, quindi direi d'Erlon. Poi avete fatto di tutto per convincermi di quanto fosse fondamentale mantenere il controllo dell'Haye Sainte, il che fa pensare a Ney. Infine, come ogni volta...»
«...speravo fossi Grouchy.»
«Già...»
«...»
«...»
«C'è una cosa che ho notato, tuttavia.»
«Sentiamo, dài. Ti ho chiamato pure Josephine?»
«No, di grazia. Solo, mi è parso che notte dopo notte voi vi stiate dimenando sempre di più.»
«E a cosa credi sia dovuto?»
«Non ne ho la minima idea. Potrei azzardare, però, che la causa sia il sempre maggior distacco dalla patria.»
«Queste sono suggestioni da donnicciole, caro il mio Emmanuel...»
«E voi credete di essere immune a simili suggestioni, sire? In effetti, è risaputo che urlare a squarciagola i nomi di tutti i propri sottoposti ogniqualvolta si chiude occhio sia cosa senza dubbio normale e comune a molti...»
«Mi diverte la tua ironia, Emmanuel. Dico davvero. E ho sempre più l'impressione che mi tanga.»
«Cosa intendete, sire?»
«"Eventualità, caso, sorte, chiamala come ti pare, mentre è un mistero per gli uomini normali, diventa una realtà per gli uomini dotati di intelligenza superiore". Quante volte te l'ho ripetuta?»
«Dire svariate è poco, sire.»
«Ecco. Lascia stare. Non ci vuole un'intelligenza superiore per capire che se fosse vero non dovrei essere qui.»
«In effetti non vi ho mai creduto più di tanto. Andiamo avanti col Manoscritto? Mando a chiamare Constant?»
«Per l'amor di Dio, no. Lascialo a crogiolarsi nelle sue fissazioni, quell'azzeccagarbugli. Piuttosto, andiamo a prendere un po' d'aria.»
«Ottima idea, il mare pare calmo, oltretutto.»
«La quiete prima della tempesta, si direbbe...»
«Quale tempesta, sire?»
«L'inedia dei prossimi giorni, dei prossimi mesi, dei prossimi anni... Non esiste tranquillità quando non puoi fare rumore.»
«...»
«Mi ascolti, Emmanuel? Che guardi?»
«Non vedete? Terre! Mon Empereur! Terra!»
«Ecco, appunto.»
«Per Dio, perché quella faccia, sire? Non volevate mica morire in mare?»
«Volevo morire in Francia. Il mare perlomeno le era più vicino...»
«Senti, senti... Allora vedete che le mie suggestioni erano fondate?»
«Può darsi, Emmanuel. Anzi, temo di esserne sicuro...»
«...»
«Che giorno è oggi, invece?»
«Sabato 14 ottobre, sire.»
«14 ottobre... Il giorno della vittoria del normanno Guglielmo sui Sassoni ad Hastings...»
«E quindi?»
«Non è che l'inizio, Emmanuel.»

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