domenica 15 maggio 2011

Irriverendo - ove la poesia nasce, ove la poesia muore

Si sta come
d’inverno
sulla Pontebbana
le troie

Monsieur Giuseppe, la mia stima
vuol esser candida; la mente
desia spaziare ove mai prima.

Ma tu non volermene, cupo
poeta, non irarti oltre,
se il tuo messaggio stupro.

Sappi che la mia irriverenza
è lungi dal voler ristare,
e passa oltre ogni decenza:

parafrasando il gelo
d'un tuo capolavoro,
trova un'icona nitida,
perde d'ogni decoro:

sappi ch’è solo conseguenza
del tuo triste poetare oscuro,
che prima muove affetto puro,
e poscia pura sonnolenza.

Perdona la violenza
che ti reco, perdona
quest’atavico impulso;

ma il gelo del tuo gran dolore
richiede il caldo d’un ilare
gioco, d’un gioco di parole.

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