domenica 15 maggio 2011

Perché "Questioni Bizantine"

Di fronte all’ostacolo del dare battesimo al blog, mi è venuta la geniale pensata di andare a recuperare un opuscoletto di massime, aforismi e modi di dire trovato due anni orsono in una bancarella di Pordenonelegge.it.
Mi incuriosiva la dicitura “questioni bizantine”, un po’ per maniacale culto della storia, un po’ per l’affinità con quando volevo accingermi a realizzare. L’opuscolo recitava:
«Si dice così del preoccuparsi di cose futili mentre sono in gioco gravi interessi, ed anche del discutere, in un grave argomento, le piccole questioni di forma, anziché trattare della sostanza. L’espressione ha avuto origine dalle dispute sul dover dire la messa in greco o in latino, che si agitavano a Bisanzio nel secolo XV, mentre l’impero crollava e il Turco era alle porte.»
Ora, in un epoca in cui ad imperare è il superfluo, e in cui ad essere superfluo è ciò che dovrebbe imperare, mi ripropongo l’obiettivo di correre dietro a tante fanfaluche, a tante «questioni bizantine», con lucido sarcasmo e sfrenata irriverenza.

3 commenti:

  1. Ben arrivato, Stefano! Anche a me, spesso, han dato del 'bizantino'. Non ci curiam di lor, noi che alle fanfaluche siamo appassionatamente affezionati! Buon lavoro.

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  2. Diventerò un'assidua frequentatrice di questo blog!

    (Non ho capito perché nell'anteprima dice "anonimo ha detto..." ...beh, non sono Anonimo, sono Martina!)

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