lunedì 23 maggio 2011

Ad A. Z., con disprezzo

Credo che a poco può
servirti per sollazzo
un gran bel gigolò,
che rechi seco un mazzo
di caldi e bianchi fiori,
che tu purtroppo ignori;

temo una tua richiesta,
certo non impudica,
bensì assai più funesta,
temo inver che tu dica:
«... solo se tu favelli
in guisa sol di quelli».

Spero, ch'io ti conosca
insufficientemente,
spero che lui t'agnosca
ineccepibilmente;
spero lui sia bendato:
sennò, tapino, è andato.

Mi scampi Manitù
dall'ira tua un poco
ancora; e nulla più.
E tu, giovine fuoco,
godi di vita lunga,
e mal più non ti giunga!

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